
Quatto quatto, lemme lemme, esce ancora il vostro Emme. Si fa spazio tra le macerie la Corte dei Miracoli romana, dove la redazione si stabilisce provvisoriamente (ossimoro dovuto): la situazione è in progress, si naviga a vista, senza cartine ma con un sacco di filtrini imposti. In questi giorni sono stato a Roma a portare il mio
contributo da uomo del nordest, ovvero pioggia e grandine.
Ma nonostante questo, sono stato accolto dall'ospitalità solare di
Francesca (solare anche di notte), dalla pazienza stoica di Leonardo&Valeria (Deus ex Macintosh), dalle regalìe di
Fricca (questo
originale ora è mio, ròsicate!), dalla latitanza bradipa di
Kanjano e dall'aplomb di Francesco Schietroma, che mi ha "portato a pranzo" con Achille Occhetto dalle parti dell'
Arrappacis. Piacevole parentesi extra emmista con Bea del
Mucchio (alla quale non sono riuscito a scucire la sua recensione d'esordio), che questo mese ospita i miei contributi disegnati e, stranomavèro, fotografici. Tutto il resto è fatalità.
Vignetta da «M» n. 58 del 1 dicembre 2008.