venerdì 30 gennaio 2009

E qualcosa rimane...






















...tra le pagine chiare e le pagine scure...
Il coccodrillo spaziale è toccato a me:
ecco tutti i colpevoli in ordine di condanna.

Illustrazione tratta dall'ultimo Emme.

martedì 27 gennaio 2009

Il lato oscuro






















Lord Dart Fini, 27 gennaio 2057, discorso alla celebrazione
della Giornata della Memory card in piazza Almirante, già Venezia.

Da «M» n. 2167, cioè, quello di ieri...

lunedì 26 gennaio 2009

2057 Odissea nello scazzo






















Oggi in edicola l'ultimo numero di Emme, quello pubblicato nel 2057: non troverete i miei lavori, in quanto in quell'anno sarò in un letto d'ospedale alimentato a patatine Fonzie. A compensarmi, mio figlio Marco J. Tonus, che proseguirà le orme del padre nel mestiere bello e dannato del disegnatore satirico.
Grazie a una penna ottica fotovoltaica (in commercio dal 2032, subito dopo la seconda guerra d'indipendenza padana) è riuscito a campionare il mio tratto creando nuove e futuribili vignette, ma le idee sono le sue, quindi prendetevela con lui. A me nel 2013 hanno anestetizzato i polpastrelli per non aver aderito come spettatore al reality del Grande Fratello.
Il futuro è nero. Abbronzato, cioè, sia chiaro.

Leggete e stupitevi tutti, a solo 12 zvantiki*
*12 zvantiki = 1 euro (non si torna alla lira nel futuro, sapevatelo)

martedì 20 gennaio 2009

Capitali coraggiosi






















Da «M» n. 64 del 19 gennaio 2009.

lunedì 19 gennaio 2009

Edizione straordinèria






















Vacche magre anche per la satira. Emme chiude, ciccini.
That's all Folks!

lunedì 12 gennaio 2009

Torna a Gaza, Lassie






















Da oggi si può scaricare lo Scaricabile numero sette.
Attenzione, avete tre ore di tempo per leggerlo.
Poi verrete ri/bombardati. Attenzione potrebbe esplodere.
Eseguite il download con le forbicine dalle punte arrotondate o fatevi aiutare da un genitore. Quello che non è sotto le macerie, magari.

giovedì 8 gennaio 2009

Buongiorno principessa






















Il mattino ha l'oro in bocca. Solo che sa di fiatella.
Ricominciamo, suvvia.