
La prima volta che ho incontrato Alberto Patrucco era quest'estate,
in un albergo della provincia marchigiana. Da subito ci siamo resi
conto di avere una cosa in comune: la camera senza aria condizionata.
Da allora le nostre strade si sono incrociate, anzi, no, era una rotonda,
impossibile quindi. Ci siamo inseguiti, ecco.
Ma come si fa a capire chi sta inseguendo chi, in una rotonda?
Sta di fatto che abbiamo ricevuto lo stesso premio lo stesso giorno,
a SatirOffida, e ora siamo nelle stesse pagine dello stesso giornale.
L'altro giorno me lo trovo sotto casa.
Su «M» scrive necrologi per farvi sorridere. Normale evitarlo, quindi.
Mi invita al suo spettacolo, e io marco visita. La causa?
La frescura a cui ambivo quest'estate, l'ho presa l'altra sera
con le conseguenze che potete immaginare.
Sarà per la prossima, Alberto, la rotonda gira.
A bientot.
2 commenti:
bellissimissimo disegno.
egr. sig. tonus
lei è un grande :)
grande patrucco...anche io l'ho conosciuto e pure conosciuto di persona due volte. lo seguo dagli inizi ed è un grande. E' tanto un genio quanto gentile. e io come un coglione, me lo sono perso questa volta. DIO BUIO
Afro
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